Questo tipo di studi approfondiscono le metodologie per assicurare la sicurezza e la protezione dei lavoratori, dei prodotti per l’utilizzatore finale e della popolazione da eventi catastrofici. Si tratta di una laurea magistrale cui possono accedere tutti i laureati di primo livello in ingegneria ed in alcuni casi anche in matematica o geologia. Egli può svolgere alcune mansioni ma solo dopo opportuno corso di abilitazione ma nel caso si tratti di un laureato in ingegneria della sicurezza ai sensi dell’articolo 32 del suddetto decreto, è esonerato dalla frequenza ai corsi di formazione.
Le materie dipendono dalla tipologia del corso di studi, in generale ci sono degli argomenti comuni che tendono a far sviluppare le competenze tecniche, organizzative, gestionali, relazionali e giuridico-amministrative adatte a identificare i pericoli, quantificare e minimizzare i rischi, e predisporre le necessarie misure diagnostiche, preventive, protettive e manutentive;
A livello nazionale e internazionale esiste un forte interesse sulla gestione e la riduzione del rischio legato alle calamità naturali e al cambiamento climatico, che richiederà sempre di più professionalità specifiche. In questo contesto un laureato magistrale in Engineering for Natural Risk Management (vedi sopra) può trovare sbocchi professionali in enti e amministrazioni pubbliche, organizzazioni internazionali che si occupano di emergenze e disastri, organizzazioni umanitarie, settore privato assicurativo, libera professione, strutture di ricerca, centri operativi di previsione dei disastri naturali e di supporto alla decisione. E può incarnare figure come responsabile della gestione delle emergenze negli enti/amministrazioni pubbliche (protezione civile) o responsabile in corpi addetti alla gestione del territorio in condizioni di emergenza (es. VV.FF, Carabinieri Forestali).